Ricette napoletane

Ricette napoletane, pasta e patate detta “Pasta e patane”

Ricette napoletane, pasta e patate detta “Pasta e patane”
L’Italia ha avuto fame. Nel secondo dopoguerra, a partire dal 1945, le famiglie si sono dovute inventare di tutto non solo per avere un lavoro decente ma proprio per trovare qualcosa di commestibile per i propri figli. Tralasciando le leggende metropolitane sui gatti, a farla da padrona era la cucina povera, ovvero quei piatti i cui ingredienti erano molto economici e facilmente reperibili. Tra le ricette  napoletane pasta e papate, detta “Pasta e patane”, è forse il massimo esempio di quanto appena detto. Napoliexplorer vi porta per mano attraverso la preparazione di questo piatto d’altri tempi.
È vero che le patate arrivarono in Europa solo nel XVIII secolo ma, da allora, divennero punto cardine dell’alimentazione delle classi più povere. Erano facili da coltivare e avevano il pregio di saziare con pochi bocconi. In Irlanda fu, insieme al latte, l’unico piatto della working-class, che dovevano girare il grano ai latifondisti. In Italia la patata prese piede come altrove ma crebbe insieme alla pasta che, essendo fatta di acqua e farina, era ugualmente qualcosa di abbordabile a tutti. Nelle tante sfaccettature di questi due ingredienti, tra le ricette napoletane, ce n’è una in cui si incontrano. Stiamo parlando di “pasta e patate”, in realtà ai napoletani noto come “pasta e patane”.
La sua preparazione è facile e la spesa per metterlo in tavola è bassissima. Negli ultimi anni è un po’ sceso nella graduatoria di piacimento degli italiani perché la dieta e la forma fisica imperano e l’unione dei due carboidrati non è ideale per le maniglie dell’amore.
Se, giustamente, ve ne fregate e volete gustare una ricetta del passato, procuratevi 500 grammi di patate, 50 grammi di lardo, 150 grammi di cipolle e 400 grammi di pasta. Alla vostra spesa (stavolta vi è andata bene col portafogli) aggiungete sedano, carota, pomodoro, parmigiano e prezzemolo. Sul piano in cui preparerete il tutto non fatevi mancare anche sale, pepe e olio.
Per prima cosa rosolate nell’olio carota, lardo, cipolle, sedano e prezzemolo insieme al concentrato di pomodoro. Nel frattempo sbucciate tutte le patate (lavoro per nulla divertente) e lessatele portando ad ebollizione una pentola d’acqua.  Una volta lessate le patate fatele a piccoli pezzetti irregolari della grandezza di una noce. Circa a metà della cottura, versate acqua calda condita con sale. Quando bollirà aggiungete la pasta e completate la cottura. Esiste una seconda scuola di pensiero che sostiene sia meglio cuocere la pasta per metà a parte per poi finire il tutto insieme.
Una volta pronta, servitela cosparsa di pepe a parmigiano. L’importante è controllare, prima di impiattare, la consistenza delle patate. Il classico errore di chi si approccia per la prima volta a questa ricetta è di non avere patate morbide. Tra lessatura prima e cucinata poi non dovrebbe accadere questo.
Se tutto è filato liscio, godetevi quello che ha mantenuto in forze il nostro paese negli anni quaranta e cinquanta.


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