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I grandi monumenti di Napoli: Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino

I grandi monumenti di Napoli: Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino
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Domina la piazza del Municipio ed è tra i monumenti più importanti di Napoli. È ormai parte dell’iconografia del luogo e molti turisti ogni anno fanno tappa fissa sotto le sue mura. Si tratta di Castel Nuovo, noto anche come Maschio Angioino, di cui Napoliexplorer vi racconta la storia.
Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, è uno dei monumenti simbolo della città di Napoli. Di piazza Municipio è il re, visivamente e come prestigio.
Il castello è sede della Società Napoletana di Storia Patria e del Comitato di Napoli dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Nel suo complesso è anche situato il Museo Civico della Città di Napoli in cui si può ammirare la Cappella palatina. La costruzione di uno dei monumenti più importanti di Napoli si deve all’iniziativa di Carlo I d’Angiò che nel 1266, sconfitti gli Svevi, salì al trono di Napoli e Sicilia e stabilì il trasferimento della capitale da Palermo alla città del Sole.
La presenza di una monarchia esterna aveva impostato l’urbanistica di Napoli intorno al centro del potere regale, costituendo un polo urbanistico alternativo, formato dal porto e dai due principali castelli ad esso adiacenti, e cioè Castel Capuano e Castel dell’Ovo. Ai due castelli esistenti gli Angioini aggiunsero il principale, Castel Nuovo, che fu non solo fortificazione ma soprattutto la loro grandiosa reggia.
La residenza reale di Napoli era stata fino ad allora Castel Capuano ma l’antica fortezza normanna venne giudicata inadeguata alla funzione e il Re volle edificare un nuovo castello in prossimità del mare. Assegnato il progetto all’architetto francese Pierre de Chaule, i lavori per la costruzione del Castrum Novum presero il via nel 1279 per terminare appena tre anni dopo. Il re tuttavia non vi dimorò mai: in seguito alla rivolta dei Vespri siciliani, che costò la corona all’Angioino, la nuova reggia rimase inutilizzata fino al 1285, anno della morte di Carlo I.
Il nuovo re Carlo II lo Zoppo si trasferì con la famiglia e la corte presso la nuova residenza, che fu da lui ampliata e abbellita. Durante il suo regno la Santa Sede fu particolarmente legata alla casa d’Angiò, in un rapporto turbolento, che anche negli anni successivi sarà scandito da pressioni, alleanze e rotture continue.
Come molti monumenti di Napoli il castello fu scenario di fatti unici nella storia. Il 13 dicembre del 1294 la sala maggiore di Castel Nuovo ci fu la celebre abdicazione di Papa Celestino V, l’eremita Pietro da Morrone, dal trono pontificio, chiamato da ante il gran rifiuto e il 24 dicembre successivo, nella stessa sala, il collegio dei cardinali elesse pontefice Benedetto Caetani, che assunse il nome di Bonifacio VIII e trasferì immediatamente la sua sede a Roma per sottrarsi alle ingerenze della casata angioina.
Con l’ascesa al trono di Roberto il Saggio nel 1309, il Maschio Angioino divenne un notevole centro di cultura, grazie al suo mecenatismo e alla sua passione per le arti e le lettere. Castel Nuovo ospitò importanti personalità della cultura del tempo, come i letterati Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio nelle loro permanenze napoletane mentre i più famosi pittori dell’epoca vennero chiamati ad affrescarne le pareti: Pietro Cavallini, Montano d’Arezzo e soprattutto Giotto che, nel 1332, venne chiamato per la Cappella Palatina.
Il Maschio Angioino tornò a far parlare di sé con Giovanna II, che successe al fratello Ladislao e ascese al trono come ultima sovrana angioina. La regina, dipinta come una donna dissoluta, lussuriosa, sanguinaria, avrebbe ospitato nella sua alcova amanti di ogni genere ed estrazione sociale, addirittura rastrellati dai suoi emissari fra i giovani popolani di bell'aspetto. Per tutelare il suo buon nome, Giovanna non avrebbe esitato a disfarsi di loro appena soddisfatte le sue voglie. Proprio a questo proposito si è narrato per secoli che la regina disponesse, all’interno del castello, di una botola segreta: i suoi amanti, esaurito il loro compito, venivano gettati in questo pozzo e divorati da mostri marini. Secondo una leggenda ci sarebbe stato addirittura un coccodrillo a disposizione della sovrana.
Il Castel Nuovo, o Maschio Angioino, è tra i più importanti monumenti di Napoli e non ci si può esimere dal vederlo se si capita all’ombra del Vesuvio.
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