MERCATI FINANZIARI

Sei certo di investire bene il tuo denaro?

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Gli scandali finanziari degli ultimi anni hanno aperto gli occhi a molti investitori. Ma anche senza di essi vi è una tendenza sempre più decisa a slegarsi dagli operatori finanziari tradizionali. E’ per questo che il "fai da te" sta diventando sempre più frequente. Ma c’è un modo ancora più efficace per far fruttare il proprio denaro…

Con il senno di poi, se andiamo a vedere cosa è successo sui mercato mobiliari negli ultimi 5 anni, è assolutamente chiaro di quanto gli operatori finanziari tradizionali si siano dimostrati inefficienti collocando prodotti che rappresentano per lo più soluzioni finanziarie pre-confezionate. E’ infatti, ormai chiaro, che oltre ad operare in maniera assolutamente passiva rispetto all’andamento dei mercati sottostanti, hanno dei costi elevati che incidono in maniera importante sul rendimento finale del cliente e presentano bassi valori aggiunti.
In questo sconcertante panorama, si sente sempre di più da parte del risparmiatore, l’esigenza di seguire in prima persona i propri risparmi. Molti risparmiatori infatti con l’avvento del trading on line, che consente a chiunque di operare direttamente sui mercati, hanno incominciato a fare da soli. Da un’indagine effettuata dalla Banca d’Italia relativa al risparmio delle famiglie italiane a giugno 2004, si rileva che, in Italia, le famiglie che investono direttamente in azioni quotate, senza passare dai fondi comuni azionari delle banche, sono 3 milioni, pari al 14% delle famiglie italiane. Il portafoglio degli investitori in azioni vede la prevalenza delle Blue Chip, detenute dal 90,3% degli intervistati. Si tratta di portafogli molto concentrati: il 51% degli intervistati ha un solo titolo e quasi il 24% due.
L’operatività degli investitori in azioni è contenuta. Senza dilungarsi troppo su altri dati numerici della suddetta ricerca, dall’analisi condotta si ricava in sostanza che l’investitore retail in azioni presenta le seguenti caratteristiche:
- non ha una cultura finanziaria adeguata per svolgere la complessa attività di investire in singoli titoli azionari;
- non dispone di fonti di informazione adeguate;
- si rivolge a consulenti impreparati: infatti né gli impiegati di banca addetti ai titoli né i promotori finanziari ricevono una formazione specifica per la consulenza alla selezione di azioni. Lo dimostra il fatto che questi intermediari tendono a spostare i capitali dei clienti dai singoli titoli al meno problematico risparmio gestito;
- non effettua le scelte di compravendita dei titoli in base ad un’analisi razionale e consapevole.
In queste condizioni le probabilità per il risparmiatore di ottenere un ritorno positivo dall’investimento in titoli azionari è quasi nulla.
A questo proposito occorre aggiungere che anche operare come cassettista non è una scelta vincente.
Da un’indagine di Datastream sulle performance ottenute dal 31/12/1986 al 31/07/2001 dai 27 titoli più significativi dell’indice Comit acquistabili 18 anni fa,
infatti, risulta che la maggior parte di quei titoli ha fatto peggio del mercato.
La conclusione è che per chi vuole fare il cassettista è sempre opportuno diversificare, puntando sugli indici anziché sui singoli titoli.
Quindi che fare ?
Il fenomeno che si sta sviluppando sempre di più è quello che vede un numero sempre maggiori di risparmiatori, investire i propri risparmi in maniera attiva avvalendosi della consulenza operativa di operatori finanziari indipendenti, che tra l’altro forniscono tale consulenza senza costringere il cliente a cambiare banca o a dover aprire nuovi conti correnti.
Essi infatti oltre a disporre di strumenti di analisi altamente professionali evitano al risparmiatore alcuni rischi che per chi opera da solo sono molto frequenti, tra i quali non ultimo quello emotivo.
Inoltre i consulenti finanziari indipendenti non guadagnano dall’operatività dei clienti, ma dalla loro soddisfazione. Il loro obiettivo è creare utile al cliente e non fare tante operazioni al fine di creare commissioni di compravendita che vanno a rimpinguare unicamente le casse della banca. Da ciò deriva un’altra grande regola dell’investimento, poco conosciuta dai risparmiatori, e cioè: sui mercati non si deve stare quando non serve, sui mercati si deve stare solo finché si manifesta un trend favorevole.
E quando i mercati non sono favorevoli? Si investe in liquidità e si attende l’occasione favorevole. I mercati finanziari sono un sentiero minato che non si deve percorrere per diporto ma solo per necessità e prendendo tutte le misure necessarie.
Che tipo di servizio offrono ?
Fondamentalmente la maggior parte delle società esistenti sul mercato offrono due tipi di servizi:
- Servizi di fornitura di segnali operativi di compravendita su qualsiasi strumento finanziario.
Occorre però fare attenzione nella scelta del servizio, in quanto non è sufficiente acquistare una consulenza che ti dica cosa comprare o vendere, informazione che tra l’altro è assolutamente possibile estrapolare da qualsiasi quotidiano/settimanale finanziario ad un costo medio di 1 euro al giorno. Bisogna, invece, selezionare una consulenza che abbia come obiettivo principale una strategia finanziaria ben definita in termini di controllo delle posizioni complessivamente inserite nel portafoglio, in termine tecnico “money management”.
In mancanza di questo si rischia di effettuare semplicemente molte operazioni con nessun risultato in termini di profitto, ed al verificarsi di una fase di mercato non favorevole, vedere i propri risparmi diminuire considerevolmente.
- Servizi di asset allocation, ovvero suddivisione del patrimonio in strumenti e mercati differenti, al fine di rispondere all’esigenza manifestata dal cliente in un ottica di obiettivo di rendimento, propensione al rischio e orizzonte temporale
Quanto tempo richiede l’investimento fai da te?
Se si vuole gestire in maniera professionale il proprio denaro e ci si affida a consulenti finanziari indipendenti, molto poco. Molti di essi, infatti, consentono a chiunque di gestire il proprio denaro con un impegno di qualche minuto al giorno e fuori dall’orario di lavoro classico. Essi infatti seguono ed analizzano il mercato ed a borsa chiusa, attraverso strumenti molto semplici quali l’email o il cellulare, comunicano al cliente semplicemente le indicazioni operative da effettuare nella giornata successiva.
Ma quanto costa questo tipo di assistenza.?
Il costo dipende dal capitale investito, ma in linea di massima non è mai superiore a quello che si sosterrebbe se si sottoscrivesse un normale prodotto di risparmio gestito (fondi, sicav, polizze, ecc).
Esistono anche delle società che arrivano a stabilire un compenso proporzionato agli utili generati. Nessun utile, nessun costo.
Una formula sempre più apprezzata dalla clientela.
Quali sono i principali vantaggi per i clienti?
- Sicurezza, il cliente non deve affidare i soldi a nessuno e pertanto mantiene il loro pieno controllo. Inoltre non deve cambiare banca o aprire nuovi conti correnti.
- Costanza di rendimento, di norma queste società hanno la possibilità di visualizzare i rendimenti passati;
- Controllo del rischio, offrono una approccio ai mercati che punta al contenimento del rischio, elemento di fondamentale importanza al fine di non incorrere nelle performance profondamente negative generate dalla maggior parte degli investimenti finanziari (fondi, sicav) negli ultimi 5 anni
- Massima flessibilità operativa in quanto le strategie e gli strumenti finanziari utilizzati offrono la possibilità di trarre profitto da tutte le fasi di mercato (rialzista, laterale e ribassista);
- Semplicità operativa normalmente quelle più organizzate, offrono la possibilità di gestire il proprio denaro con un impegno minimo di pochi minuti al giorno. Questo consente anche a chi durante il giorno non può seguire i mercati di operare in assoluta tranquillità e sicurezza.

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