IMPORT-EXPORT EST EUROPA
Contributi per investire nei Paesi dell’Est Europa

Collegamenti sponsorizzati
Come è noto l’Europa si è allargata a 25 Paesi. I Nuovi Stati Membri (i Paesi dell’Est Europa), considerati i Paesi più poveri tra i 25 Stati Membri, riceveranno nei prossimi anni la maggiore quantità di aiuti economici da parte della Commissione Europea per favorire gli investimenti. Tale situazione si traduce in una notevole opportunità per quelle aziende Italiane che intendono investire in nuovi impianti di produzione e/o sedi commerciali nei Paesi dell’Est per attività di import-export, che per tali investimenti potranno ricevere finanziamenti a fondo perduto pari al 50% (ed oltre) dei costi totali del programma di investimento.
La situazione del Paesi dell’Est è infatti comparabile con la situazione del Sud Italia negli anni passati (situazione che cambierà dal 2006), ossia una area considerata meno sviluppata e per questo suscettibile di aiuti comunitari volti a favorire gli investimenti in tali territori. Come in Italia è stata utilizzata (ed è ancora in vigore) la Legge 488 che permette alle imprese di coprire fino al 50% dei costi a fondo perduto per gli investimenti al Sud, così nei prossimi anni sarà possibile richiedere contributi per investimenti nei Paesi dell’Est.
A favorire ulteriormente la situazione c’è il fatto che nei Nuovi Stati Membri la cultura del contributo pubblico proveniente dalla Comunità Europea non esiste, pertanto per un certo periodo le domande di contributo avranno una percentuale elevatissima di approvazione (se le domande sono ben fatte, si può arrivare a quasi il 100% di percentuale di approvazione).
A quanto può ammontare il finanziamento?
E’ difficile dare una risposta a tale domanda in termini generali, ossia per tutti i nuovi Paesi, ma si può considerare che mediamente il finanziamento ottenibile è nella forma di contributo a fondo perduto e può arrivare a coprire il 50% ed oltre dei costi di progetto ritenuti ammissibili.
Come fare ad ottenere il finanziamento?
La richiesta di contributo deve essere effettuata attraverso l’utilizzo di leggi locali che regolino l’erogazione dei fondi comunitari (come detto, leggi simili alla “nostra” 488), e tali finanziamenti sono indicati solo per quelle imprese che intendono effettuare investimenti superiori ai 300.000 Euro in tali Paesi.
La conoscenza degli strumenti di finanziamento locali è quindi fondamentale, così come la conoscenza delle modalità di presentazione delle domande di finanziamento. Conviene pertanto affidarsi a degli esperti del settore, in particolare a società di consulenza consolidate che posseggano sedi e/o partner in loco in grado di aiutare le imprese che intendano investire, identificando prima di tutto le reali opportunità e quindi fornendo una assistenza che duri durante tutto il processo di richiesta, ottenimento e gestione del finanziamento.








- Chi mi farà il sito?
- Convegno nel settore cerealicolo a Catania
- E-commerce senza avere il sito
- Il sito per fare business?
Ecco come ve lo facciamo - Come partecipare ad una gara d'appalto internazionale
- Allargamento UE: quante opportunità per le pmi!
- Centro Italia al centro dell'UE
- Posizionarsi sui motori di ricerca:
conviene veramente? - Tutto sul VoIP: dove trovare un mondo di notizie
- VoIP provider: il "tocco leggero" delle normative internazionali
- La direttiva unificata:
una rivoluzione negli appalti pubblici - Appalti pubblici:
attenzione alla qualità! - Visibilità alle associazioni!
- Franchising: cosa dice la nuova legge
- Totalizzazione più diritti....o forse no
- Dalle Onlus alle Cooperative sociali:
il Terzo Settore sul Web - Operare negli Stati Uniti
- Grano Italia 2005
- Mail privacy: attenzione con i vostri dipendenti
- Pubblica Amministrazione:
l'innovazione diventa un obbligo di legge
Lascia un commento su questa pagina: