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Il grande cinema a Napoli: “L’oro di Napoli”

Il grande cinema a Napoli: “L’oro di Napoli”
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Tra le pellicole che appartengono di diritto alla storia del cinema italiano ce n’è una ambientata e girata a Napoli che fa parte della nostra Cultura. “L’oro di Napoli” è un lungometraggio ad episodi, come si usava negli anni cinquanta, che vede la regia di Vittorio De Sica e la sceneggiatura del mitico Cesare Zavattini. Fu presentato all’ottava edizione del Festival di Cannes e rappresentò uno dei primi casi in cui tante celebrità di quel periodo si radunavano a Napoli grazie al cinema. Ogni episodio ha come interprete principale un nome di primissimo piano: Totò, Eduardo De Filippo, Sophia Loren, Vittorio De Sica e Silvia Mangano.
La trama di questo gioiello del cinema a Napoli si snoda in questo modo.

IL GUAPPO
Sono dieci anni che un guappo si è insediato a casa di un povero diavolo (che ha il volto di gomma di Totò) facendo il bello e il cattivo tempo. Il momento della rivincita arriva quando al guappo, dopo un malore, viene consigliato di astenersi da fatiche ed emozioni intense, per riguardo del cuore.

IL FUNERALINO
L’episodio più triste del film. Quasi senza dialoghi, narra della morte di un bambino e del corteo funebre che lo accompagna per l’ultima volta. Esiste una versione del film in cui quest’episodio è stato tagliato.

video:

PIZZE A CREDITO
Sofia (che le curve della conturbante Sophia Loren) e suo marito Rosario (Giacomo Furia) fanno pizze da asporto. Un giorno il costosissimo anello di fidanzamento, che Sophia ha sempre portato al dito, scompare. Sarà caduto nella pasta della pizza della guardia notturna o in quella di un fresco vedovo? La verità è molto più amara.

I GIOCATORI
Un nobile napoletano (che ha il fisico longilineo di Vittorio De Sica), soffocato dalla moglie ricca ma bruttissima e ridotto in miseria dal vizio del gioco, cerca la sua rivincita in lunghe partite a carte con il figlio del portiere, un bambino di otto anni che continua a batterlo a scopa.

TERESA
Teresa (interpretata dalla bellissima Silvana Mangano) è una prostituta che un anonimo corteggiatore vuole sposare. Solo dopo la cerimonia scopre che il tutto è stato organizzato affinché lui espii una grave colpa. Cosa fare? Tenere fermo l’orgoglio e girare i tacchi o cedere agli agi promessi?

IL PROFESSORE
Don Ersilio (il grandissimo Eduardo de Filippo) vende saggezza. Per pochi spiccioli dà consigli risolutivi a fidanzati gelosi, militari stanchi e parrocchiani in cerca di una frase ad effetto. Ma il problema del quartiere da risolvere è ben più grande: come fermare lo spocchioso nobile del luogo? Un pernacchione risolverà il tutto.

LA CHICCA
Dietro a questa pietra miliare del cinema italiano a Napoli c’è una storia che merita di essere conosciuta circa la partecipazione di Vittorio De Sica come protagonista dell'episodio “I giocatori”. Il offrì il ruolo del conte Prospero all’avvocato penalista Alfredo Jelardi dopo averlo visto discutere una causa in tribunale a Napoli. Quando l’avvocato venne convocato da De Sica, ascoltò con attenzione la proposta circa il ruolo da interpretare. Dopo aver a lungo meditato, l’avvocato Jelardi decise però di rifiutare perché il ruolo del conte schiavo del gioco e ridotto in miseria rispecchiava, per troppi aspetti, la sua storia personale. De Sica insistette a lungo affinché accettasse la parte ma il penalista fu irremovibile. Il loro incontro finì con una stretta di mano e con una richiesta di De Sica alla quale Alfredo Jelardi acconsentì con una punta di orgoglio: il regista avrebbe interpretato personalmente quella parte ispirandosi a lui. Come sanno tutti quelli che seguono il cinema, a Napoli ma non solo, forse si ispirò a se stesso, essendo noto il suo debole per i tavoli da gioco.


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