Napoli cinema

Il grande cinema a Napoli: “Maccheroni”

Il grande cinema a Napoli: “Maccheroni”
Collegamenti sponsorizzati
Ettore Scola decide di trasferire la sua arte, cioè il cinema, a Napoli e lo fa con l’aiuto di Marcello Mastroianni e dello’attore statunitense Jack Lemmon. Storia, amore, bugie, Camorra: c’è tutto in questo gioiello dei lungometraggi che è “Maccheroni”. I vicoli partenopei sono protagonisti in questo film al pari dei due grandi nomi in cartellone.
Tra dramma e commedia è l’opera di Ettore Scola “Maccheroni” con cui porta il suo grande cinema a Napoli. Sul set il maestro sfoggia due pezzi da novanta come Mastroianni e Lemmon, coppia insolita ma affiatata, ed una trama davvero ben scritta.
Robert Traven (cioè Jack Lemmon) è un sessantenne americano deluso da faccende familiari e un impegnatissimo manager di una grossa azienda aeronautica che torna a Napoli dopo quarant’anni per incontri di lavoro. Nel 1945, infatti, soldato della Quinta Armata, aveva avuto una breve relazione con una certa Maria Jasiello. Poichè Robert, intervistato dalla tv, è stato visto da tutta Napoli, si presenta a lui con grande manifestazioni di affetto Antonio (uno scalcinato Marcello Mastroianni), il fratello maggiore di Maria. Dopo un brusco colloquio tra i due, Robert incuriosito ricerca quest’ultimo cominciando a stabilire con lui un rapporto più cordiale e a ricostruire la sua passata giovinezza. Inevitabile l’incontro con Maria, ormai sessantenne anche lei e, per di più, madre e nonna. Tutta la sua famiglia accoglie l’americano con rispetto e feste. Robert apprende il motivo di tanto riguardo da Antonio stesso che, per ben un quarantennio, ha scritto di suo pugno fantasiose lettere a Maria, firmandole naturalmente Robert e descrivendo la propria avventurosa vita di reporter in Vietnam, in Cile e in ogni altra parte del mondo. Poco a poco Antonio, sia per dare alla sorella la testimonianza di un ricordo perenne, sia per solleticare le proprie velleità di scrittore, si crea nel tempo un favoloso personaggio, col quale il vero Robert non coincide per nulla. Nei tre giorni che passa a Napoli, Lemmon è sedotto dalla amicizia, dalla bontà e dall’ammirazione che tutti gli dimostrano, rendendosi al contempo conto della aridità della propria vita. Con mastroianni il legame si fa più saldo e potrà provarlo intervenendo di persona per salvare il figlio di lui che, per uno sgarro, è minacciato di morte dalla camorra. Il cuore di Antonio, che ha cercato di proteggere il figlio, non resiste all’emozione e, già colpito al capo da uno dei malavitosi, muore. Sconvolto, l’americano si reca poi a casa Jasiello, dove tutta la famiglia è a tavola mentre nella camera adiacente giace il corpo di Antonio. E, mentre i maccheroni fumanti attendono di essere gustati, tutti guardano in silenzio l’orologio di casa: già due volte durante la sua esistenza Antonio era stato dato per morto e poi, alle ore 13, aveva ripreso vita. Bisogna sperare che anche questa volta sia così e per primo lo spera Robert Traven, che per quell’amico ritrovato ha trascurato affari, perduto un aereo e staccato un assegno, ma soprattutto scoperto se stesso e che ora confida, con speranza tutta napoletana, nel terzo miracolo della serie.


Stampa, invia via email, segnala nei tuoi social network



Lascia un commento su questa pagina:

Inserisci le due parole che trovi nel box sottostante: