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I grandi campioni del Napoli calcio: Fabio Cannavaro

I grandi campioni del Napoli calcio: Fabio Cannavaro
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E’ molto raro che il pubblico calcistico si innamori per giocatori di ruoli diversi dall’attaccante o dalla mezza-punta ma, quando accade, è passione sfrenata. E’ quello che è successo a Fabio Cannavaro al Napoli calcio. Napoletano doc e campione titolare della squadra è stato il più forte difensore al mondo vincendo il Campionato del Mondo in Germania e il Pallone d’oro.
Ci sono dei nomi che riscaldano subito le folle. A Napoli, dopo Maradona e San Gennaro, c’è Fabio Cannavaro. Non solo perché ha raggiunto questa fama in ruolo, come quello del difensore, in cui è meno facile avere visibilità ma anche e soprattutto perché napoletano verace e nel Napoli calcio è esploso. Poi ha raggiunto il tetto del mondo con un Campionato del Mondo vinto insieme al Mister Marcello Lippi e un Pallone d’Oro, in verità assegnato in mezzo a molte polemiche, ma è all’ombra del Vesuvio e degli insegnamenti di Ciro Ferrara che è cresciuto.
Fabio Cannavaro iniziò nel settore giovanile del Napoli, la squadra della sua città. Fece tutta la trafila, sempre col ruolo di predestinato. L’esordio in Serie A avvenne in piena era Ferlaino contro la Juventus a 19 anni così come era avvenuto per il suo modello e maestro di vita Ciro Ferrara.
Nel ruolo di difensore fin dagli esordi mostrò le sue caratteristiche di anticipo, chiusura e capacità di rilanciare l’azione. Mezza Italia lo voleva avere in rosa e il Napoli dovette resistere a tanti attacchi ad ogni apertura di mercato. Dal 1988 al 1995 ci riuscì ma poi, per sanare problemi economici del club partenopeo, fu ceduto al Parma, squadra nella quale, insieme con il collega di reparto Lilian Thuram e al portiere Gigi Buffon, formò un pacchetto difensivo di valore assoluto. In sette stagioni a Parma vinse due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.
Nel 2002 arrivò il passaggio all’Inter, dove Cannavaro non fu mai capace di fornire un rendimento all’altezza delle sue possibilità, anche a causa di una lunga serie di infortuni. Il giocatore chiese di essere ceduto. Nell’agosto del 2004 fuggì da Milano per andare a Torino, sponda Juventus. Nelle due stagioni di permanenza in bianconero, nel corso delle quali aveva riformato il pacchetto difensivo con i vecchi compagni di squadra Ferrara (ritiratosi poi nel giugno 2005), Thuram e Buffon, conquistò due scudetti, entrambi revocati dopo lo scandalo nel quale fu coinvolta la società bianconera. A seguito di queste vicende giudiziarie che coinvolsero la Juve relegandola nel campionato di Serie B, Cannavaro lasciò la squadra torinese fuggendo al Real Madrid.
Il 27 novembre 2006, anche a seguito di un Campionato del Mondo vinto con prestazioni maiuscole, gli fu assegnato il Pallone d’Oro. Divenne il quarto italiano a vincere il trofeo individuale (dopo Gianni Rivera, Paolo Rossi e Roberto Baggio) e il terzo nel ruolo di difensore (succedendo a Franz Beckenbauer e Matthias Sammer). Cannavaro dedicò alla città di Napoli l’assegnazione del premio. Lo stesso anno ricevette anche il FIFA World Player, secondo italiano, dopo Roberto Baggio, ad aggiudicarsi questo riconoscimento.
Con il Real Madrid ha vinse due campionati consecutivi. Svincolato dal Real dopo una stagione altalenante , torna a parametro zero a giocare insieme ad Alex Del Piero. Il 12 agosto 2009, nell’amichevole Svizzera-Italia (0 a 0) disputata a Basilea, stabilisce a quota 127 partite il record di presenze con la maglia della Nazionale Italiana, superando Paolo Maldini fermo a 126.



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