Napoli calcio

I grandi campioni del Napoli calcio: Antonio Vojak

Nei lontani anni trenta la storia del Napoli calcio ebbe un’impennata notevole. Dopo un lungo periodo di anonimato la squadra iniziò a competere per i grandi traguardi. Era ancora presto per vincere davvero qualcosa ma fu il principio della gloria. Alla vigilia del primo campionato di Serie A a girone unico il Napoli si rinforzò ingaggiando il famoso “mister” William Garbutt chiudendo il torneo al quinto posto.
Nella stagione successiva il Napoli giocò un ottimo girone d’andata che concluse al secondo posto dietro la Juve poi, nel girone di ritorno, anche a causa della chiamata alle armi di Sallustro, venne meno e concluse il campionato al sesto posto. Il campionato 1932-1933, invece, passerà alla storia come il primo in cui gli azzurri sfiorano lo scudetto. Il Napoli arrivò terzo a pari merito col Bologna e, nel campionato successivo, fu ancora terzo qualificandosi per la Coppa Europa, la massima competizione europea di quei tempi.
Tutti questi successi passarono anche attraverso i gol di Antonio Vojak.
Il forte attaccante, classe 1904, inizia la carriera calcistica tra le file della squadra della sua città natale, il Grion Pola. Nella stagione 1924-1925 ebbe la sua prima grande occasione vestendo la maglia della Lazio ma il legame con la squadra biancoceleste dura solo quell’anno. Il suo talento è però notato dalla Juventus, che lo ingaggia dalla stagione successiva. Vojak rimane in bianconero per 4 stagioni disputando 105 partite (102 in campionato, 1 in Coppa Italia e 2 in Coppa Europa) e segnando 47 reti (46 in campionato e 1 in Coppa Italia). Con la maglia bianconera si aggiudica lo scudetto del 1925-1926.
Con l’arrivo del primo campionato di Serie A per Vojak inizia una nuova vita, una vita al San Paolo. La punta lascia Torino per aprire un nuovo ciclo della carriera arrivando a Napoli chiamato dal sopracitato mister Garbutt. Con la maglia azzurra rimane fino al 1935 e, coi suoi quasi 200 gol e in coppia con Attila Sallustro, porta il Napoli nelle zone alte della classifica diventando anche uno dei primi grandi idoli del pubblico partenopeo. La folla lo ama e la città gli è molto riconoscente.
Nella stagione 1935-1936 sceglie di passare nelle file del neopromosso Genoa (che è subito risalito in A dopo la prima retrocessione della sua storia) ma la sua carriera è ormai in fase calante. Coi rossoblù rimane solo quell’anno giocando 17 partite e segnando 4 reti. La stagione successiva passa in un’altra neopromossa, la Lucchese, ma gioca solo una partita di campionato.
Nel 1939 chiude con il calcio giocato, dopo due stagioni in Serie C, nelle file dell’Empoli dove, per la prima volta nella storia del calcio, assume il ruolo di giocatore ed allenatore contemporaneamente.
Vojak/Vogliani viene convocato una sola volta nella Nazionale di calcio italiana giocando, fuori ruolo, come centrocampista il 14 febbraio 1932 nella sua Napoli nella partita Italia-Svizzera, vinta 3-0 dagli azzurri.
Terminata la carriera da calciatore, Antonio Vojak intraprende quella di allenatore. È ricordato per essere tornato all’ombra del Vesuvio avendo preso la panchina del Napoli dal 1940 al 1943. Le altre panchine della sua vita sono con l’Internaples, la Juve Stabia, il Barcellona Pozzo di Gotto, l’Avellino, la Carrarese, l’EPA Larnaca (di Cipro), il Luino, la Solbiatese e la Gallaratese.
Antonio Vojak, in pieno periodo storico di antisemitismo italiano, fu il primo vero idolo straniero del Napoli calcio. Una beffa che solo lo sport ha saputo confezionare.