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I grandi campioni del Napoli calcio: Omar Sivori

I grandi campioni del Napoli calcio: Omar Sivori
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E’ una storia d’amore infinita quella tra il Napoli calcio e il Sud America. E’ evidente che Napoli sia una delle città italiane più simile a quei luoghi e che quindi all’ombra del Vesuvio si trovano bene gli atleti di quell’emisfero ma va dato merito alla società partenopea di aver sempre creduto nella classe di quegli atleti e nell’averla offerta, anche spendendo molti soldi, a tutto il pubblico della Serie A. Non deve essere costato poco Omar Sivori all’allora presidente Achille Lauro, che lo prelevò dalla Juventus per metterlo in coppia col bomber Josè Altafini.
Nella storia delle grandi coppie non si dovrebbero annoverare solo nomi come Bonnie e Clayde o Totò e Peppino ma anche quelle che il campo sportivo ha consegnato a tutti i tifosi negli ultimi cinquant’anni. Prima di Maradona e Careca un altro mix Argentina-Brasile faceva impazzire di gioia il San Paolo.
Nel 1965, infatti, il presidente del Napoli calcio Achille Lauro mise mano al portafogli per portare in città Josè Altafini e il fuoriclasse della Juventus Omar Sivori.
Complessivamente El Cabezón (il capoccione, per la folta capigliatura scura che spiccava sul corpo minuto) ha militato soltanto in tre squadre: River Plate, Juventus e Napoli.
Dopo aver esordito nelle file del River Plate di Buenos Aires, squadra con la quale iniziò a giocare per interessamento dell’ex-juventino Renato Cesarini, giunse in Italia nel 1957 e nelle file della squadra torinese (nella quale militò fino al 1965) formò un formidabile trio offensivo assieme al potente centravanti gallese John Charles e al raffinato trequartista Giampiero Boniperti. Sivori indossa la maglia bianconera in 257 partite segnando 170 reti e vincendo tre scudetti e tre Coppe Italia.
Nel 1965 cede alle lusinghe e ai soldi del Napoli calcio, anche grazie ad insanabili contrasti con l’allora allenatore juventino Heriberto Herrera di cui non sopportava la stretta disciplina. In maglia azzurra forma una delle più belle coppie-gol di sempre con l’amico brasiliano Josè Altafini. All’ombra del San Paolo vive una seconda giovinezza: la squadra vince subito la Coppa delle Alpi (nel 1966) ed è protagonista in serie A con un terzo posto nello stesso anno, un quarto l’anno dopo ed un secondo nel 1968. Un grave infortunio al ginocchio destro durante una tournée del Napoli in Colombia nell’estate del 1967, mette Sivori a disposizione della squadra partenopea a mezzo servizio nelle ultime due stagioni. Complice anche uno storico litigio con lo storico arbitro Concetto Lo Bello durante Napoli-Juventus del 18 dicembre 1968 culminato con un’espulsione e successivi sei turni di squalifica, l’attaccante argentino si convince, a meno di trentaquattro anni, a metter fine alla propria straordinaria carriera.
Nel suo foltissimo palmares Sivori può vantare anche il titolo continentale sudamericano nel 1957 giocando nella Nazionale dell’Argentina e, nel 1961, il Pallone d’Oro. L‘anno successivo, in virtù della sua condizione di oriundo, poté essere impiegato nella Nazionale Italiana partecipando ai Mondiali in Cile. Con la maglia della nazionale azzurra Sivori disputò in tutto appena nove incontri.
Con altri due fuoriclasse argentini (Angelillo e Maschio) aveva già formato nella nazionale argentina (diciotto presenze) un trio destinato a rimanere nella memoria con il nome di “Angeli dalla faccia sporca” (dall’omonimo film del 1938) per l’aria da impertinenti scugnizzi che i tre avevano sul campo e fuori. Invano il terzetto poté ricostituirsi nelle squadre di club italiane dalle quali i tre furono successivamente ingaggiati. Mentre Sivori approdò alla Juventus, gli altri due si trovarono a giocare per la rivale di sempre e cioè l’Inter). Successivamente riabbraccerà solo Angelillo, quando, nel 1967, il compagno argentino indossa la maglia del Napoli durante la sfortunata tournée partenopea in Colombia.
Ha avuto una piccola parentesi come allenatore e una lunga carriera da commentatore sportivo in tv, dove non perdeva occasione per sbandierare il suo amore per le sue due donne, la Juventus e Napoli.
Omar Sivori muore il 17 febbraio 2005 in Argentina nella sua casa di San Nicolás, a causa di un tumore al pancreas, all’età di sessantanove anni.



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