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I grandi campioni del Napoli calcio: Dino Zoff

I grandi campioni del Napoli calcio: Dino Zoff
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Per come sono strutturate le regole del calcio il grosso della visibilità ce l’hanno gli attaccanti. Essendo il gol il culmine della partita un goleador attira l’attenzione del pubblico e dei media. Raramente questo assioma è andato perduto. Capita solo quando la forza di un campione in un altro ruolo è talmente evidente che non è possibile non farlo salire agli onori della cronaca. Il Napoli calcio, nel corso della sua gloriosa esistenza, può vantare diversi casi del genere. Il più eclatante è il portiere Dino Zoff.

Una grande squadra nasce da un progetto ben costruito. Ogni tassello deve essere al suo posto ma si sa che alcune tessere del mosaico devono essere inserite prima delle altre se si punta a grandi traguardi. Oltre ad un fuoriclasse davanti alla porta una società di livello non può prescindere da un portiere forte. Lo sa bene il Napoli calcio che può vantarsi di essere stato il primo grande club di Dino Zoff, vera e propria leggenda del calcio italiano.
Reputato uno dei portieri più abili nella storia del calcio, è il vincitore più anziano della Coppa del Mondo, vinta nel 1982 all’età di quarant’anni come capitano della Nazionale Italiana. Occupa la 49° posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.
Finora è l’unico giocatore italiano che è stato campione europeo e campione del mondo a livello di nazionale.
Dino Zoff si affacciò nel calcio professionistico a 19 anni grazie all’Udinese, squadra nella quale esordì in Serie A il 24 settembre 1961 in Fiorentina-Udinese finita 5 a 2. Estremo difensore di sicura affidabilità e freddezza, Zoff divenne titolare della squadra friulana nella successiva stagione in Serie B- Il Mantova riportò nel 1963 il portiere in serie A e lo tenne fino al 1967. Quello fu un anno importante per il Dino nazionale. Il Napoli calcio, che lottava per grandi traguardi ed aveva una coppia d’attacco fortissima (Sivori-Altafini), notò le sue potenzialità e decise di portarlo al San Paolo. L’anno del passaggio al Napoli coincise con il suo arrivo in Nazionale. Zoff difese la porta della squadra partenopea per 143 incontri, prima di essere ceduto alla Juventus. All’ombra del Vesuvio regalò prestazioni memorabili e la folla impazzì per lui. Fu subito soprannominato “L’angelo azzurro” e fu una delle prime volte in cui un portiere otteneva le stesse attenzioni dai media degli attaccanti. In Nazionale si alternò con Ricki Albertosi finché, dal 1972, divenne il titolare indiscusso per circa 11 anni.
L’anno in cui divenne titolare in Nazionale fu ingaggiato dalla Juventus, secondo una politica del nuovo Presidente in cui si puntava a monetizzare con i campioni e a svecchiare la rosa con la cessione delle vecchie glorie. Insieme al portiere approdò a Torino anche l’attaccante Josè Altafini. Fino alla fine della stagione 1982-193 Zoff non avrebbe più saltato una partita di campionato. Al sodalizio sportivo con la Juventus sono, inoltre, legate tutte le vittorie con squadre di club, sia come giocatore che come allenatore: in undici stagioni da portiere vinse per sei volte il titolo di Campione d’Italia , due Coppe Italia ed una Coppa UEFA). La sua attività, al termine della stagione 1982-1983, si concluse amaramente per la mancata conquista con la Juventus della Coppa Campioni, unico grande trofeo che gli sia mancato. Con questa contava di suggellare il suo addio al calcio giocato, consapevole della forza della sua squadra. La Juventus, però, data per grande favorita in virtù dei tanti campioni che schierava e dello spettacolare gioco espresso durante cammino verso la finale (a cui era giunta imbattuta), a sorpresa venne sopraffatta ad Atene dalla cenerentola Amburgo, il 25 maggio 1983.
Zoff esordì come allenatore alla Juventus nel 1988 vincendo una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Poi passò alla Lazio e alla Fiorentina. Come allenatore della Nazionale guidò la squadra in finale dei Campionati Europei in Olanda nel 2000, battendo proprio la squadra di casa in semifinale. In finale la Francia, dopo essere stata in svantaggio fino agli ultimi minuti, pareggiò a pochi secondi dalla fine con Wiltord e vinse con un golden-goal di David Trezeguet nei tempi supplementari. Al termine della partita Zoff fu aspramente criticato da Silvio Berlusconi, allora leader di Forza Italia e presidente del Milan. A tali critiche Zoff reagì annunciando le proprie dimissioni immediate in segno di protesta.



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