NAPOLI CALCIO

I grandi campioni del Napoli calcio: Paolo Cannavaro

I grandi campioni del Napoli calcio: Paolo Cannavaro
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Non era facile entrare nei cuori dei tifosi napoletani con l'ombra di quel fratello, Fabio Cannavaro, napoletano, cresciuto calcisticamente nel Napoli e diventato capitano della nazionale azzurra. Eppure Paolo Cannavaro ci è riuscito. E al pari delle altre stelle della squadra, Hamsik, Lavezzi e Quagliarella, è diventato una bandiera del Napoli targato De Laurentis. Baluardo indiscusso della difesa, è dal 2006, quando contribuisce a riportare il Napoli in Serie A, punto fermo inamovibile della difesa partenopea. Sogna, con i tifosi, un Napoli protagonista in Italia e in Europa, e magari un esordio in Nazionale.
1,83 m di altezza e 85 Kg di stazza per un fisico scultoreo, eppure tanta grazia nei movimenti e classe nel togliere la palla agli avversari... Paolo Cannavaro non poteva che essere soprannominato "Dandy". Così infatti viene chiamato dai tifosi del San Paolo, così lo acclama Auriemma nelle telecronache delle partite del Napoli, quando sbriglia con eleganza situazioni complicate in area di rigore.
Ceduto al Parma, squadra dove giocava il fratello Fabio, a soli 18 anni e per qualche milione delle vecchie lire, Paolo torna a Napoli nel 2006, nell'ambito della ricostruzione portata avanti a suon di milioni di euro dalla gestione De Laurentis. Da quel momento sarà il perno della difesa napoletana.
La consacrazione di Paolo calciatore, in realtà, avviene nella stagione 2001-2002, quando veste la maglia della Hellas Verona, squadra dove milita in prestito, per il quale segna anche il suo primo gol in Serie A. Poi altre 4 stagioni con il Parma, prima da panchinaro, poi da titolare, prima del definitivo trasferimento nella squadra napoletana, al centro di una difesa che vantava, tra le sue file passate, una bandiera del calibro di Ciro Ferrara.
Ancora con quell'idolo nel cuore, Paolo Cannavaro sta vivendo oggi la quarta stagione consecutiva nelle fila del Napoli. Il sogno che aveva sin da bambino, poter giocare in un Napoli protagonista del campionato italiano, si è oramai avverato. Che la memoria dei campioni storici della squadra, le emozioni vissute con questa maglia, le gesta del fratello Fabio, divenuto re del mondo a Germania 2006, servano oggi per sognare ancora. Paolo, da grande capitano, non smette di farlo e sta lottando per portare il Napoli in Europa. I tifosi glielo hanno riconosciuto, e per questo, dopo qualche critica, gli sono stati vicino. Lo hanno acclamato dopo il meraviglioso gol in rovesciata che eliminò la Juventus dalla Coppa Italia nell'edizione 2006-2007, lo hanno osannato quando il 28 marzo 2010 ha realizzato il suo primo gol in Serie A con la maglia del Napoli, ma lo hanno sostenuto anche nelle occasioni dove si è contraddistinto per interventi risolutivi in difesa della propria porta.
Da quando c'è Mazzarri, allenatore approdato nella stagione 2009-2010 come grande esperto della fase difensiva, poi, Cannavaro si è prodigato in prestazioni eccelse, alternate solo ad alcuni momenti meno brillanti in cui ha fatto denotare cali di concentrazione, ma non ha mai smesso di dare il suo contributo alla causa azzurra con le sue doti migliori, il colpo di testa e i recuperi in progressione. Anche a lui si devono gli ultimi ottimi campionati disputati dalla squadra partenopea.
Bravo, quindi, fedele alla maglia, capitano valoroso, ma anche bello. Lo sanno le tante fun che visitano regolarmente il suo sito ufficiale, lo sanno i tifosi che comprano indumenti e accessori di cui Paolo è testimonial... Come gli occhiali ufficiali della SSC Napoli, disponibili nei Web Store della società, di cui Cannavaro è volto ufficiale.

Unico rimpianto di questa grande carriera: non aver mai disputato una partita con la nazionale maggiore. Infatti, in occasione dell'amichevole contro il Sudafrica dell'ottobre 2007, nonostante avesse risposto alla convocazione, non venne schierato in campo. Nato nel 1981, il giocatore potrebbe, tuttavia, ancora rientrate nel giro della nazionale. Tutti i tifosi napoletani se lo augurano vivamente. Dopo le oltre 300 presenze totalizzate tra coppe e campionato, e 9 gol realizzati, non resta che sperare. Intanto Paolo può godersi la stima del pubblico che lo considera un beniamino, proprio come lui si augurava quando diceva: "per il Napoli voglio essere quello che è Totti per la Roma: la bandiera".



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